Nella notte del 24 agosto tre violente scosse di terremoto hanno colpito le province di Rieti, Ascoli Piceno, di Perugia e di Fermo, causando 290 morti e numerosi feriti e sfollati, danni ingenti e il crollo di numerose abitazioni e di alcune chiese in modo particolare nei centri di Accumoli (Rieti), Arquata e Pescara del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti).
«Dinanzi alla notizia del terremoto che ha colpito il centro d’Italia - ha detto Papa Francesco durante l'udienza del 24 mattina -, devastando intere zone e lasciando morti e feriti, non posso non esprimere il mio grande dolore e la mia vicinanza a tutte le persone presenti nei luoghi colpiti dalle scosse, a tutte le persone che hanno perso i loro cari e a quelle che ancora si sentono scosse dalla paura e dal terrore». «Vi chiedo di unirvi a me nella preghiera, affinché il Signore Gesù, che si è sempre commosso dinanzi al dolore umano, consoli questi cuori addolorati e doni loro la pace per l’intercessione della Beata Vergine Maria», ha concluso il Pontefice.
«La Chiesa che è in Italia – hanno scritto in un comunicato i Vescovi italiani - si raccoglie in preghiera per tutte le vittime ed esprime fraterna vicinanza alle popolazioni coinvolte in questo drammatico evento. Le diocesi, la rete delle parrocchie, degli istituti religiosi e delle aggregazioni laicali sono invitate ad alleviare le difficili condizioni in cui le persone sono costrette a vivere». E in conseguenza al sisma la Presidenza della CEI ha disposto l’immediato stanziamento di 1 milione di euro dai fondi dell’otto per mille per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali.
Il Presidente di Caritas Italiana, S.Em. card. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, e don Francesco Soddu, Direttore di Caritas Italiana, hanno espresso piena solidarietà ai Vescovi delle Diocesi di Fermo, Ascoli Piceno e Rieti assicurando la preghiera per le vittime e le loro famiglie, e il pronto impegno in favore delle persone colpite. Caritas Italiana si è subito attivata con i suoi operatori sul posto per coordinare gli sforzi delle Caritas coinvolte e di quelle che hanno già offerto disponibilità ad intervenire da tutta Italia e anche dall’estero. In stretto contatto con i delegati regionali delle Marche e del Lazio, in cui ricadono i principali centri colpiti dal sisma, Caritas Italiana cerca di farsi prossima con il sostegno materiale, valutando in questa prima fase le esigenze che emergono nelle comunità provate dal sisma.
«Abbiamo stanziato una prima cifra di 100mila euro per provvedere alle necessità più impellenti e siamo in costante contatto con le Caritas diocesane di Rieti, Fermo ed Ascoli Piceno per monitorare i bisogni più urgenti, per poi convogliare gli aiuti nelle zone da cui ci provengono le richieste», ricorda don Soddu. «In questo momento è fondamentale non intralciare l’azione di primo soccorso coordinata dalla Protezione civile – prosegue –. Diverse Caritas diocesane hanno messo a disposizione locali per l’accoglienza degli sfollati e là dove possibile sono vicine ai feriti per un servizio di ascolto, prossimità e prima assistenza».
Il 26 agosto don Soddu si è recato personalmente nelle zone colpite del sisma come segno di vicinanza alle persone e alle comunità di questi luoghi, e per avviare un confronto operativo sugli interventi più immediati e per quelli di medio e lungo periodo. «Sono qui per capire come l’azione delle Caritas che sono in Italia si possa innestare in questo territorio così duramente colpito, a partire dalle necessità e dai bisogni più immediati delle persone – ha dichiarato don Soddu -. Prestiamo la massima attenzione all'evolversi degli eventi e tutto quello che ci sarà da fare sarà fatto». Una specifica esigenza in questo senso è emersa per le famiglie delle vittime, che però non abitano nei luoghi del sisma.
Solidarietà per le vittime e i feriti, nonché disponibilità di aiuto sono arrivate a Caritas Italiana da Caritas Internationalis, Caritas Europa e dalle Caritas nazionali di tutto il mondo. Significativa la vicinanza di Caritas coinvolte a loro volta in eventi tragici, come Caritas Nepal, colpita un anno fa da un terribile terremoto, e quella del Vescovo di Erbil, il capoluogo della regione del Kurdistan, nel Nord dell'Iraq, che ha accolto negli ultimi mesi i profughi in fuga dagli attacchi di DAESH e che ha avviato una piccola raccolta fondi da destinare agli interventi di Caritas Italiana per i terremotati del centro Italia. Caritas Germania ha stanziato una prima offerta di 50mila euro. «La solidarietà delle altre Caritas nazionali supera ogni distanza territoriale e ci fa vicini nella comunione. E in questo momento vogliamo ricordare nella preghiera anche la situazione drammatica che sta vivendo il Myanmar, colpito anch’esso ieri da un fortissimo terremoto», aggiunge il Direttore di Caritas Italiana.
La Presidenza della CEI ha inoltre indetto una colletta nazionale, da tenersi in tutte le Chiese italiane domenica 18 settembre 2016, in concomitanza con il 26° Congresso Eucaristico Nazionale, come frutto della carità che da esso deriva e di partecipazione di tutti ai bisogni concreti delle popolazioni colpite. «Un segno concreto – ha sottolineato don Francesco Soddu – di comunione e di vicinanza delle Chiese che sono in Italia a quanti sono stati colpiti da questa tragedia».
Le offerte raccolte nella Colletta nazionale dovranno essere inviate a Caritas Italiana, Via Aurelia 796 - 00165 Roma, utilizzando il conto corrente postale n. 347013 o mediante bonifico bancario su Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113 specificando nella causale “Colletta terremoto centro Italia”.
È possibile contribuire anche tramite altri canali, tra cui:
- on line
- Banca Prossima, piazza della Libertà 13, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
- Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
- UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
- Caritas di Teramo-Atri: Conto Corrente Postale n. 10302644 o Iban IT 09L0103015300000000929725. Specificare nella causale “Colletta terremoto centro Italia”. Oppure recandosi negli uffici di via Vittorio Veneto 11, a Teramo, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13.